Raimondo Izzo

Raimondo Izzo
Raimondo Izzo

Biografia

Fin da ragazzo mi sono interessato alla pittura e ne ho consolidato la passione frequentando nel corso degli anni i pittori della neofigurazione napoletana.

Da essi ho acquisito tecniche e materiali nuovi, inesplorati equilibri spazio-temporali, tagli cromatici sconosciuti, il peso delle forme.

Rotto l'approccio figurativo alla pittura ho dato vita ad una serie di tele segnate dal disegno,

dove il colore è steso quasi a voler velare le linee sottostanti; lo spazio è intrappolato in gabbie-sequenze come in un racconto bloccato.

Negli anni ’80 lascio gli studi di medicina attanagliato da una profonda crisi ideologica ed esistenziale .

Mi allontano dalla pittura.

Sono gli anni dei pensamenti e delle “assenze”.

Trovo rifugio nella poesia e solo a metà anni ’90 riprendo a dipingere. Incontro la grande pittura informale di Burri,Tapies, Fautrier,Kline.

Le forme si schiacciano, si appiattiscono in un monologo cromatico intenso ed evocativo.

Trame complessa di linee e colore, sovrapposizione di materia e segno sono regolate da un ritmo cronocromatico omogeneo .

Seguono gli assemblaggi e prende corpo una maggiore pulizia cromatica ed una più dirompente essenzialità, ricerca dell’azzeramento del colore e degli opposti, della graffiatura, segno inequivocabile di un logos ancestrale, della dimensione invissuta dell’Assenza come approdo ineluttabile.

La pittura è Koinè, catarsi per i voli dell’anima, lo spazio pittorico è estraneamento dalla realtà, turbamento, tensione in esso l’osservatore si perde, il pittore immergendosi, esplora l’ignoto, tenta di affacciarsi sul nulla, di toccare l’assoluto per ritrovare se stesso in una sorta di estrema consapevolezza e di elitaria comunicazione.

La mia pittura è il medium per un viaggio alla scoperta dell’interiorità, una ricerca dell’unità perduta dove il bianco ed il nero, la luce e l’ombra confluiscono nelle acque ora quiete, ora agitate della dimensione onirica del tempo.

Nell’epifania del quadro, volume, forma, colore si transustanziano in immagini evocatrici di suoni, di profumi, di tattili percezioni fatue che tentano un’ardua e pur difficile comunicazione con il mondo .

 

 

 

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Izzo Raimondo - Corpi - reiterazioni - tecnica mista tavola - 83 X 100
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